Sono 127 milioni di potenziali turisti con esigenze speciali solo in Europa con un potenziale impatto economico di 170 miliardi di € e una crescita costante del +23% registrata negli ultimi 3 anni. Questi dati li ho sentiti durante un pitch molto valido di una delle 2000 startup presenti al web Summit di Lisbona qualche settimana fa, quello di Mobility Mojo sul turismo accessibile.
Numeri impressionanti se si pensa, inoltre, che le persone con disabilità sono molte di più, circa un miliardo, che raddoppiano a due miliardi se contiamo anche le proprie famiglie coinvolte in viaggi e spostamenti, e la gran parte di questi, pur avendo disponibilità economica, non viaggia. E non si tratta solo di un problema di “barriere”, fisiche o mentali che siano, ma anche di una generale carenza di informazioni sui servizi disponibili, soprattutto nei grandi portali del travel, quelli di riferimento per tutti, che rende difficile la pianificazione.
“Si trova sempre la possibilità di selezionare un hotel pet-friendly, ma quasi mai si trova un filtro sull’accessibilità”, hanno raccontato i fondatori di Mobility Mojo, Noelle e Stephen, che lavorano ad una piattaforma di viaggi accessibili, per ora disponibile solo su UK. Una constatazione cruda che ha strappato anche qualche risata, ma verissima.
Mi è spesso capitato di imbattermi in discussioni dove l‘accessibilità diventava un problema da rimandare e non un’opportunità di business da cogliere, un “tema troppo delicato da affrontare”. Senza contare la mancanza di investimenti, tutti i limiti che la generalizzazione del termine “accessibile” porta con sé, la carenza di standard internazionali… Se anche la classificazione in stelle in alcuni Paesi è un’opzione, figuriamoci il resto insomma. Ma è anche vero che se discutiamo ancora di queste cose in questo modo, stiamo vedendo l’accessibilità ancora una volta come un “problema” insormontabile.
Danilo e Luca di B-Free, associazione nata per sviluppare progetti relativi a sport, innovazione, turismo e sociale, al BTO di quest’anno rovesceranno completamente questo punto di vista.
I due amici prenderanno di petto il tema dell’accessibilità il 30 novembre alle 14.20 nell’Innovation Arena, raccontandoci il loro spericolato e appassionante “Viaggio Italia” (gustatevi il trailer), un viaggio senza barriere e limiti di alcun tipo.
Un progetto che portano avanti da tre anni con grande determinazione, visitando l’Italia in lungo in largo e praticando gli sport più estremi come il climbing, paracadutismo, downhill… solo per citarne alcuni. Un progetto che verrà presto esportato anche all’estero. E lungo il loro spericolato viaggio raccolgono fondi e visitano le unità spinali degli ospedali locali per portare il loro supporto ed esempio a chi, da un giorno all’altro, si è ritrovato in carrozzina e ha dovuto adottare un “nuovo punto di vista”.
Giulia Eremita
Comitato di Programma BTO2017 | TEN