Museum Gaming. Il nuovo futuro dei musei

Father&Son, il videogame che ha visto la partecipazione attiva del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, rappresenta il primo tentativo di integrazione tra la cultura videoludica e un’Istituzione Museale di creare un prodotto che riuscisse ad integrare due dimensioni di “patrimoni culturali” estremamente differenti.

Quali sono i vantaggi di questa unione? I videogame rappresentano uno dei media più potenti a livello di interazione e di engagement, e possono rappresentare, per le Istituzioni Culturali, una potente opportunità per il soddisfacimento di alcuni obiettivi statutari: la diffusione culturale e il rapporto con i propri visitatori.

Ma la creazione di un videogame può essere interpretata in modo ancora più rivoluzionario e avviare una nuova modalità di fruizione e di approccio nei confronti delle istituzioni museali, soprattutto per generazioni più giovani (dai bambini fino agli adolescenti) e creare una potente community (dai 18 ai 35 anni) del museo.

La realizzazione di un videogame, tuttavia, rappresenta un’operazione che non tutte le istituzioni museali possono affrontare dal punto di vista della sostenibilità economica: è necessario individuare delle modalità di intervento che rendano tale opportunità concreta.

Attraverso una riflessione condotta con gli esponenti di una delle maggiori società di videogiochi in Italia, l’intervento sarà volto ad individuare i criteri di sostenibilità attraverso i quali rendere possibile la produzione di un videogame senza che questo gravi in modo preponderante sulle risorse economiche dell’istituzione.

——–

Moderator
Stefano Monti Monti & Taft

Keynote Speaker
Fabio Viola TuoMuseo
Federico Fasce Game designer e creative technologist per il Guardian

Tutti gli eventi del 29 novembre [Day ONE]